Lo dicono in molti che il 2015 sarà l’anno dei wearable e, in particolare, degli smartwatch: un segmento in cui stanno entrando quasi tutte i big brand del settore hi-tech – da Apple a Google a Microsoft– e anche quelle non tecnologiche.
Mentre l’Apple Watch – annunciato lo scorso Settembre ,- dovrebbe arrivare questo Marzo,. il mondo Android non sta a guardare, anzi! Google ha già iniziato a distribuire il nuovo aggiornamento di Android Wear, il sistema operativo specifico per gli smartwatch, che arriva a pochi mesi di distanza dall’introduzione dei primi modelli basati sul software proprietario.
L’azienda ha inoltre creato diverse watchface quali, ad esempio, quadranti ispirati alle Porsche, ai prodotti di Rebecca Minkoff e ad alcuni giochi, e ha inoltre distribuito le API necessarie per poter creare altre watchface personalizzate e raccolte in pagina speciale.
La battaglia tra Cupertino e Mountain View è appena cominciata e i grandi produttori di dispositivi tecnologici non si sono sottratti a entrare nella stessa arena: le novità annunciate nel corso degli ultimi mesi – dall’IFA al CES al recente Mobile World Congress – recano le firme di ASUS, Samsung, LG, Sony,Motorola, Huawei e HTC.
Ognuno punta su un plus diverso: dagli schermi tondi di LG e Sony, che tengono fede alla tradizione orologiaia, al design raffinato di ASUS; molti modelli preannunciati da Apple e niente quadrante classico ma semplice fascetta per Microsoft: ad ognuno il suo per soddisfare i tanti gusti e le necessità.
Chiamarli orologi, seppur intelligenti, è però un po’ riduttivo: le caratteristiche ne fanno degli oggetti più o meno complessi per il fitness e l’health in base alle funzionalità per il monitoraggio continuo dei parametri vitali degli utenti, per la registrazione di dati attraverso l’uso degli smartphone che in seguito possono essere salvati su un sistema cloud ecc. Proprio grazie al cloud, l’eventuale condivisione dei dati con gli operatori sanitari potrebbe dare un maggiore impulso all’accelerazione della tanto desiderata sanità digitale.
Insomma, si tratta di un mercato in fermento e in cui si parla anche di numeri interessanti: un report di Juniper Research sostiene che i dispositivi fitness in uso nel 2014 sono stati circa diciannove milioni e, presumibilmente, continueranno a dominare il settore dei wearable triplicando il loro numero nei prossimi tre anni. Gli analisti dello Smartwatch Group parlano di un mercato pari a 2,5 miliardi di dollari. Nel nostro Paese si stimano circa 3 milioni di smartwatch entro il 2018 che in termini di business dovrebbe corrispondere a un giro di affari di 450 milioni di euro.
Ora, la domanda è: riusciranno gli smartwatch a soppiantare i tradizionali orologi e a decretarne la fine? Alcuni sono scettici, e non lo credono neppure aziende storiche dell’orologeria. Tuttavia, pur continuando a realizzare modelli che mantengono fede alla loro vocazione, guardano con attenzione a tecnologie innovative ed ecosostenibili che, ad esempio, consentono l’alimentazione dell’orologio a energia solare (es. Citizen e Tissot).
Vogliono invece cogliere l’opportunità del nuovo trend Fossil, Timex e Swatch, che hanno deciso di entrare nel mercato per proprio conto o collaborando con aziende hi-tech, ma anche aziende di ambito totalmente diverso come Nike, Pebble, Garmin e altre. Non ci resta quindi che tenere gli occhi puntati su questo nuovo oggetto per trarne le somme, ma anche eventualmente per scegliere quello che più ci piace nel vasto panorama che avremo a disposizione in questo 2015