Dimmi cosa condividi e ti dirò chi sei! O meglio che azienda sei! Già perché ormai le imprese non possono proprio fare a meno dei social media, diventati per loro indispensabili strumenti di comunicazione e marketing. Attraverso i social le aziende lanciano messaggi, pubblicizzano i loro prodotti e trasmettono ai clienti i valori che stanno alla base del loro business.
Negli ultimi anni, l’importanza del social media marketing è cresciuta in modo esponenziale, anche a discapito di strumenti più datati, che ormai non garantiscono ai marketer una copertura completa dei potenziali clienti, né una flessibilità d’uso pari a quella dei social. Per celebrare il social media marketing in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, il sito americano Mashable, un colosso da 28 milioni di follower sui social, nonché uno dei blog più seguiti al mondo, ha portato a Milano i migliori esperti, le aziende, i brand e le PA, che hanno fatto di questo strumento il loro asso nella manica.
Il 14 giugno, la quinta edizione del Social Media Marketing Day ha trasformato il capoluogo lombardo nella capitale italiana dei marketer e di coloro che su questi temi hanno deciso di scommettere e investire. L’edizione di quest’anno si è rivelata il successo sperato dagli organizzatori, che hanno portato avanti una campagna mediatica davvero imponente, mettendo insieme tanti modi diversi per dire quello che stavano preparando. Ovviamente i social hanno fatto la parte del leone.
Del resto il marketing funziona un po’ come gli investimenti finanziari. Individuato il nostro target di riferimento, una differenziazione degli strumenti con cui si “aggredisce” questo bacino di potenziali utenti, clienti, interessati, è il modo migliore per garantire ottimi risultati. Attenzione questo non vuol dire che un’azienda debba essere presente su ogni social o che debba utilizzare ogni strumento di marketing conosciuto. Per aziende come Cisco o Shneider Electric non ha molto senso una presenza su Bepuppy, il social dedicato agli animali, che ha come scopo quello di dar voce ai nostri amici a quattro e a due zampe. Invece, per aziende più consumer è più ragionevole ipotizzare una strategia basata su dei network focalizzati sull’aspetto più visual come sono Instagram, Pinterest e Snapchat. Quel che conta è scegliere bene lo strumento, magari mixando diversi tool e differenti piattaforme.
In questo il social media marketing è davvero imbattibile, in quanto è capace di fornire una varietà infinita di strumenti, che possono essere fruibili a differenti livelli, ma che al contempo hanno una potenza di fuoco impressionante. È come avere un’auto con la flessibilità di una monovolume, ma con le prestazioni di una Ferrari. E le aziende questo lo hanno capito benissimo visti gli investimenti crescenti in questo settore del marketing, anche a discapito di quelli più tradizionali. Secondo una ricerca di Deloitte, American Marketing Association e Duke University, le aziende, che oggi investono in media il 10,5% del budget marketing in social media, potrebbero incrementare questa percentuale fino al 18,5% nei prossimi cinque anni. Tuttavia, pur percependo l’importanza dei social media, molte imprese faticano a calcolare il ritorno economico di questo genere di investimenti.
Il paradosso se vogliamo è rappresentato dalle compagnie del settore ICT. Lo rivela una piccola indagine di Digitalic che ha pubblicato la classifica degli account Twitter italiani delle aziende del settore dell’information technology. Quello che emerge è che rispetto alle compagnie di altri settori, le società ICT hanno meno follower. Il rapporto fra l’azienda più seguita, Ikea, e la ICT company con il maggior numero di follower è di 30 a 1. Numeri non proprio entusiasmanti, ma che scontano la maggior “mediaticità” delle imprese non IT. Certo alcune delle aziende del comparto tecnologico hanno fatto davvero passi da gigante, come nel caso di Cisco, che pur avendo un business completamente rivolto al B”B strappa un secondo posto in classifica che dimostra come anche questo genere di brand possano ottenere ottimi risultati.
Visti le premesse c’è da scommettere che il futuro sarà sempre più social e non solo per il marketing, ma anche per tanti altri settori che stanno scoprendo la straordinaria forza dei social media. È il caso del giornalismo, del food e del turismo. La stessa PA sta diventando sempre più social. Dunque lunga vita ai social network, a quelli che oggi macinano numeri da capogiro fra utenti e introiti pubblicitari e a quelli che nasceranno nei prossimi anni e andranno ad arricchire l’offerta per gli user e per le azienda, magari complicando ulteriormente la vita ai poveri comunicatori. Ma del resto noi amiamo il nostro lavoro…