In principio c’era stato il Rachel, il famosissimo taglio sfoggiato da Jennifer Aniston nelle prime stagioni della fortunatissima serie “Friends”. Di pari passo con il successo della sit-com, quel taglio divenne il più desiderato d’America e schiere di donne passavano ore dal parrucchiere per cercare di imitare quel look che era diventato iconico. Poi sono arrivati i social media, che hanno soppiantato la TV e il suo ruolo di dispensatrice naturale di mode e tendenze, e tutto è diventato “pericolosamente” semplice. Certo la moda e le tendenze le dettano ancora le star e le celebrity, ma ormai sono i social media i canali attraverso cui un taglio di capelli, una borsa o una semplice posa, più o meno naturale, diventano dei veri e propri tormentoni.
Partiamo dalle foto. Prima dei social c’erano gli album fotografici, quelli riempiti con le immagini delle gite scolastiche o di quelle interminabili giornate dedicate a battesimi e matrimoni che oltre alle foto e ai confetti ci regalavano calli e vesciche sui piedi. Oggi non è più così. O meglio, le vesciche e i confetti sono rimasti, ma gli scatti fotografici non sono più gli stessi. Ormai la maggior parte delle foto sono selfie, magari realizzati con l’immancabile bastone allungabile. Sebbene fossero già diffusi prima del 2014, l’esplosione del fenomeno è avvenuto proprio quell’anno, quando Bradley Cooper, durante la Cerimonia dell’Oscar scattò quello che è ritenuto il selfie più famoso di tutti i tempi. La foto, un’immagine corale che immortalava fra gli altri Julia Roberts, Brad Pitt e Jennifer Lawrence, dopo essere stato twittata dalla presentatrice della serata, Ellen DeGeneres, fece in breve tempo il giro del mondo. È stato calcolato che in meno di tre minuti l’immagine sia stata ritwittata oltre 80.000 volte, e oltre un milione di volte in poco più di un’ora. Da quella sera del 2014, il selfie è entrato nelle nostre vite, grazie a un smartphone, un account twitter e una dozzina di star hollywoodiane. Poi, ha generato tutta una serie di storpiature fotografiche quali le duck face (le famose labbra a becco di papera) o la difficilissima fish gape, amata da star e starlette, che se mal eseguita può trasformarsi in un vero e proprio boomerang.
Altro tormentone divenuto tale grazie ai social media è quello della “mutanda”, in ogni sua forma e accezione. Si va dal costume, che le ragazze usano per mostrare di avere il famoso Bikini Bridge, al terribile Panty Challenge che ormai spopola in rete. Se invece volessimo parlare di misure, le ragazze cinesi stanno letteralmente impazzendo per la A4 Waist Challenge, ovvero la moda di avere la vita non più larga del lato corto di un foglio A4, vale a dire non più di ventuno centimetri. Il gioco, se così possiamo chiamarlo, è semplice: le ragazze si fanno fotografare con in mano il foglio in questione, dimostrando in questo modo al mondo di avere un vero vitino da vespa. Da un rapido calcolo, si evince che dimensioni simili equivalgono a un punto vita non superiore ai 53-54 cm, ovvero a fisicità che presentano misure corporee pericolosamente tendenti a quelle causate dai più comuni disturbi alimentari.
Tuttavia i social non sono soltanto portatori di idiozie. Nel luglio del 2014, Jeanette Senerchia lanciò sui social media l’Ice Bucket Challenge con l’obiettivo di raccogliere fondi per la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), malattia della quale suo marito aveva sofferto per undici anni. La sfida, che consisteva nel rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata, sfidando un’altra persona a farlo, e accompagnando il gesto con una piccola donazione in favore della ASL Association, diventò virale, arrivando a coinvolgere milioni di persone fra sfidati, sfidanti e vip vari. In totale, le donazioni hanno raggiunto la cifra record di 115 milioni di dollari. Altro tormentone molto carino è stato quello della parola “petaloso”. Il termine, inventato dal piccolo Matteo di Ferrara durante un tema, è stato talmente apprezzato dalla sua maestra, che questa ha pensato di inviarlo all’Accademia della Crusca per ottenere una valutazione. Gli accademici fiorentini hanno sentenziato che la parola è chiara e ben costruita e hanno spiegato al giovane inventore di neologismi che, per essere inserita nel vocabolario italiano, una parola deve essere usata da moltissime persone. Come fare dunque per diffondere il nuovo termine rendendolo rapidamente di uso comune? Semplice, attraverso i social media. E infatti, in breve tempo, l’#petaloso ha invaso Twitter, coinvolgendo addirittura scrittori, attori, personaggi famosi e anche il celeberrimo enigmista Stefano Bartezzaghi. Chissà se sul lungo periodo questa parola riuscirà a entrare di diritto nel vocabolario della lingua italiana.
Chiudiamo con i piedi, senza intendere con questo la volontà di terminare questo nostro excursus sui tormentoni lanciati sui social in modo poco elegante o frettoloso. Piuttosto l’idea è proprio quella di parlare dei piedi e del loro essere delle vere e proprie entità a sé stanti sui social. Se ormai siamo abituati a vedere migliaia di foto di piedi nudi, più o meno fotogenici, immersi nella sabbia o a bordo di qualche piscina, sbattuti sui social come trofei di cui andar fieri, quest’anno potremmo essere testimoni di una vera e propria rivoluzione. Dopo il piede nudo, magari leggermente impanato, la tendenza moda dell’estate 2016, amplificata dai principali social media, sembra essere quella di postare piedi calzanti le più classiche ciabattine da piscina con tanto di calzino bianco d’ordinanza. Il trend, che badate bene non arriva dalla Germania, ma dagli Stati Uniti, ha generato l’#CCLC (acronimo di “calze con le ciabatte”), lanciato dalla DJ La Pina, che ha invitato gli ascoltatori di Radio DEEJAY a postare foto sul tema. Una vera “bruttità” (chissà se anche questa parola sarebbe apprezzata dalla Crusca). In ogni modo, quest’estate, se volete davvero essere trendy, niente foto del tipo “a piedi nudi nel parco” o “ tacco dodici si nasce”, ma solo ed esclusivamente immagini di piedi con #CCLC. Dite la verità, già rimpiangete quei piedini nudi sulla spiaggia, stanchi e polverosi, magari con lo smalto rovinato e quel leggero strato di sporco, probabilmente un po’ antiestetico, ma tanto rassicurante e di certo più intonato col clima delle vacanze.