Quella che si è appena conclusa è stata un’altra settimana ricca di fatti e notizie, purtroppo non particolarmente piacevoli. Fra il riaccendersi dell’emergenza terremoto e la tragedia di Rigopiano, sono stati ben pochi gli argomenti che hanno fatto sorridere i tweeter italiani.
#BlueMonday: ovvero il giorno più deprimente dell’anno. E non così per dire. La scelta del terzo lunedì di gennaio come giorno più odiato dell’anno è basata su una specifica formula pseudo-matematica partorita dalla mente dello psicologo Cliff Arnall nel 2005. L’equazione prende in considerazione tutta una serie di elementi ostili quali il clima, la distanza dal Natale, il saldo della carta di credito, la motivazione sul posto di lavoro e tante altre fonti di preoccupazione e frustrazione che rendono una normale giornata un vero e proprio incubo. È pur vero che tutta la faccenda non ha vere e proprie basi scientifiche, ma di certo il Blue Monday ha ben più di qualche seguace se, anche in Italia, è stato trending topic su Twitter per la quasi totalità della giornata di lunedì 16 gennaio.
#Cucchi: la seconda indagine sul caso Cucchi si è chiusa con un vero e proprio ribaltamento di quello che è stato finora. I PM romani chiamati a esprimersi hanno deciso di modificare i capi di imputazione nei confronti dei tre carabinieri coinvolti, adesso accusati di omicidio preterintenzionale con l’aggravante dei futili motivi, e di altri due agenti per i quali sono stati ipotizzati i reati di calunnia e falso. Enorme la soddisfazione della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, colei che più degli altri ha sempre chiesto giustizia e verità per un caso ancora tutto da chiarire. Eppure, nonostante questo sia solo un nuovo capitolo di una storia veramente infinita è stato salutato da molti come una vera e propria vittoria. Tanti i commenti sia da parte dei sostenitori della tesi dell’omicidio, sia da parte di coloro che sostengono i carabinieri indagati. “Resistere, resistere, resistere”, queste sono state le parole tanto di Ilaria Cucchi quanto di Roberto Mandolini, uno degli imputati, parole intorno alle quali si è sviluppato gran parte del dibattito anche su Twitter.
#Terremoto: mercoledì 18 gennaio un altro terribile sciame sismico ha fatto tremare di nuovo il centro Italia. L’orrore si ripete infinito e non dà tregua a una terra che da mesi convive con l’incubo del terremoto. Ancora una volta il mondo di Twitter ha deciso di far sentire la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, twittando senza sosta l’hashtag #terremoto e riportandolo nuovamente in cima ai trending topic. E al dramma si è aggiunto il dramma. Se in occasione delle scosse precedenti l’ansia era legata solo ai danni e alle vittime dirette, adesso l’angoscia è resa più terribile per le avverse condizioni climatiche che interessano da giorni le zone colpite.
#Rigopiano: purtroppo il nuovo sisma che ha colpito l’Italia centrale ha generato eventi che hanno aggiunto ulteriore orrore alla tragedia. A Farindola, una piccola frazione della provincia di Pescara, un valanga di vaste proporzioni si è staccata in seguito alle scosse dei giorni scorsi, travolgendo l’hotel Rigopiano. In quel momento l’albergo ospitava una quarantina di persone, che sono rimaste bloccate all’interno della struttura. Fin dai primi momenti si è capito che i soccorsi sarebbero stati estremamente difficoltosi a causa delle difficili condizioni climatiche e dei danni provocati dal terremoto. Nel momento in cui stiamo scrivendo, il bilancio è ancora provvisorio, ma non lascia ben sperare: 11 persone tratte in salvo, 6 morti e ancora 23 dispersi. L’Italia intera si è stretta in un simbolico abbraccio attorno alle famiglie di coloro che ancora mancano all’appello e di quelli che non ce l’hanno fatta. Le notizie e le indiscrezioni sono rimbalzate su Twitter per molte ore sotto il segno dell’hashtag #Rigopiano, che a giorni dal disastro continua a essere twittato con la speranza che avvenga qualche altro miracolo.
#Inauguration: venerdì 20 gennaio è stato il giorno di Donald Trump. La sua #Inauguration passerà probabilmente alla storia come una delle più discusse, contestate e meno affollate di tutti i tempi. Nonostante i disordini che hanno infiammato Washington e altre città statunitensi, la cerimonia di inaugurazione si è svolta senza particolari intoppi. Uniche note di colore sono state quelle regalate dalle donne della Casa Bianca. Melania Trump si è presentata con un outfit polvere che scimmiottava un po’ quello di Jacqueline Kennedy all’inauguration del marito JFK. Altra piccola gaffe commessa dalla nuova first lady è stata quella di porgere a Michelle Obama un pacchetto regalo di una notissima gioielleria newyorkese. A parte il gesto inconsueto e inopportuno secondo il protocollo, il fatto che la marca del dono fosse particolarmente riconoscibile è stato visto da molti come una vera e propria cafoneria, nonché come pubblicità subliminale. Altro punto messo in risalto da molti è stato lo sguardo di smarrimento, misto a “ci dovrei essere io al tuo posto”, misto a “maledetto il giorno che t’ho incontrato” visto sul volto della povera Hillary Clinton, quando ha dovuto salutare il suo ex avversario Donald. Momento più aulico di tutta l’inaugurazione è stato senza dubbio il baciamano di Barack Obama a Michelle, che ha oscurato tanto gli sguardi famelici dell’ex presidente Clinton nei confronti della bella Melania, quanto lo scontato del neo presidente Trump.
#LeggoUngaretti: dopo una lunga settimana piena di notizie tutt’altro che piacevoli, finalmente sabato 21 gennaio è tornato a splendere un po’ di sole anche su Twitter. L’occasione è stato l’hashtag #LeggoUngaretti, diventato trending topic del giorno grazie ai tanti appassionati di poesia e a coloro che, sebbene per un momento, hanno riscoperto l’amore per i versi immortali del poeta. Ed ecco che su Twitter sono apparse la frasi più belle, le parole più dense di significato di questo maestro dell’ermetismo italiano e mondiale che ha segnato la storia della nostra letteratura.
#BuonaDomenica: chiudiamo la settimana con una nota frivola. Questa volta non si tratta di calcio, ma del più classico degli auguri per il fine settimana, quel tanto amato “Buona domenica” che riesce sempre a strappare un sorriso e sul quale tutti hanno qualcosa da cinguettare.