Tanta politica, ma anche gossip e un aiutino per i regali di Natale, questo e molto altro fra gli argomenti che sono stati in cima alla classifica dei trending topic italiani della settimana appena trascorsa. Probabilmente molti di questi verranno ripresi e ampliati nelle prossime settimane, magari a mente fredda, ma per il momento noi li prendiamo come spunto per riassumere in hashtag gli ultimi sette giorni.
#RestitutionDay: il Movimento 5 Stelle festeggia il giorno della restituzione e da Firenze, Beppe Grillo snocciola le cifre di quanto i pentastellati hanno restituito finora allo stato italiano fra rimborsi elettorali, stipendi e finanziamenti vari. Il leader di M5S ha parlato di oltre 80 milioni di euro, una cifra importante, che ovviamente ha suscitato polemiche, commenti e sfottò da più parti. Più che altro sono stati molti quelli che hanno definito l’evento di Firenze un vero e proprio flop di pubblico, nonché un maldestro tentativo di convincere gli italiani ancora indecisi sul referendum del 4 dicembre, attirando voti per il fronte del no. Tuttavia, flop o non flop, il #RestitutionDay è stato un successo almeno su Twitter, dove sono stati tantissimi coloro che hanno espresso la propria opinione sull’evento, animando in grande stile l’inizio di una grigia settimana di fine novembre.
#LapoElkann: poi quando pensi che la settimana sarà segnata dalla discussione per il referendum e da tristi hashtag tipo #setipenso, #quandoeropiccolo e #saicosabolleinpentola, ecco che arriva lui, #LapoElkann, una vera e propria garanzia in termini di scoop e gossip. Lapo non delude mai. Questa volta, il non più giovane rampollo di casa Agnelli, per pagare un festino a base di sesso, droga e non si sa che altro, si è finto vittima di un rapimento in quel di Manhattan, chiedendo ai familiari un riscatto di 10.000 dollari. L’epilogo della storia è stato abbastanza tragicomico, con il Lapo finito in manette per simulazione di sequestro, accusa che potrebbe costargli fino a due anni di galera. A parte l’assurdità della somma richiesta come riscatto, 10.000 dollari per l’erede di una delle famiglie più ricche d’Italia è una cifra ridicola, c’è da chiedersi come abbia fatto il povero Elkann a rimanere così a secco. Per uno come lui quelli dovrebbero essere spiccioli e invece pare che il caro Lapo non riesca proprio ad arrivare a fine mese. Comunque resta sempre un mito, una sicurezza per tutti i gossip addicted. Lui potrebbe essere tranquillamente la risposta italiana alle star d’oltreoceano, che fanno degli eccessi il loro biglietto da visita. La vera domanda adesso riguarda il processo, in particolare la mise con cui il bad boy di casa Agnelli si presenterà di fronte al giudice. Visti gli outfit a cui ci ha abituati sicuramente saprà darci tante soddisfazioni.
#librodaregalare: ormai mancano poche settimane a Natale e sono in tanti coloro che iniziano a scervellarsi riguardo l’annosa questione dei regali, che ogni anno rappresenta la croce e la delizia della maggior parte degli italiani. Se la creatività latita e la voglia di fare un giro per negozi proprio non vi assale, vi farà piacere sapere che Twitter può venirvi in aiuto grazie ad alcuni hashtag tanto semplici quanto preziosi. Uno di questo è stato senza dubbio #librodaregalare, che mercoledì scorso ha permesso a tantissimi cinguettatori di dispensare consigli da esperti librai e fini recensori, facendo la felicità di tutti coloro che proprio non vogliono saperne di passare giornate intere alla ricerca del regalo perfetto.
#ilbossdellecerimonie: don Antonio Polese, proprietario del ristorante La Sonrisa, si è spento a 80 anni. Il boss delle cerimonie, divenuto famoso per essere l’ideatore, conduttore e deus ex machina dell’omonimo programma su Real Time, lascia un impero su cui pendono numerose questioni giudiziarie e un grande vuoto fra i suoi fan, che attendono con ansia di conoscere quale sarà il futuro dello show. Dalla famiglia Polese sono venute ampie rassicurazione in merito al proseguimento della collaborazione con Real Time e del seguitissimo format televisivo.
#MAMARedCarpet: tutti pazzi per i Mnet Asian Music Award verrebbe da dire. Quest’anno i grammy in salsa orientale sono riusciti a conquistare anche i tweeter italiani, che si sono trovati a cinguettare su questo evento dal sapore vagamente esotico e dal gusto un po’ trash. L’hashtag che è andato per la maggiore è stato quello dedicato al red carpet, dove è andato in scena il meglio e il peggio in fatto di vestiti e pose improbabili. Per la cronaca il premio come artista dell’anno è andato al gruppo BTS, mentre quello per la miglior canzone a “Cheer Up” della girl band Twice.
#silenzioelettorale: e finalmente venne il giorno del silenzio elettorale, che poi tanto silenzioso non è stato, almeno su Twitter. In realtà sembra che gli italiani abbiano aspettato proprio l’ultimo giorno per parlare del referendum, forse stanchi della campagna elettorale o perché già pronti a tutte le polemiche che seguiranno. Un altro motivo potrebbe essere legato al fatto che, proprio sabato 3 dicembre, fra gli hashtag sponsorizzati vi era un bel #RiformaCostituzionale, assai poco in linea con i dettami del silenzio elettorale. In ogni modo, più di qualcuno si è svegliato in questo sabato di inizio dicembre tirando fuori le cose più assurde, le battute più belle e le polemiche più impensabili, perché in fondo siamo un Paese di passionali, anche se spesso lo dimostriamo solo in zona Cesarini.
L’#chenoncè: passionali sì, ma fino a un certo punto! Nel giorno del referendum, quello che per molti doveva essere lo spartiacque fra il prima e dopo, il popolo di Twitter ha deciso di sorvolare bellamente la questione elettorale dedicandosi a tutto tranne che a quello. E forse è stato meglio così. Del resto, nel corso di questa campagna elettorale litigiosa, di polemiche ce n’erano già state tante, troppe, e quindi è comprensibile che gli italiani abbiano deciso di parlare d’altro. Tuttavia, il peso della giornata si è sentito tutto, tanto che nemmeno il campionato di calcio è riuscito a imporsi come trending topic del giorno. Adesso, visti i risultati usciti dalle urne, non ci resta che aspettare il seguito di questa storia infinita rappresentata dal referendum e, in generale, dalla politica italiana, da sempre prodiga di colpi di scena senza eguali.