Secondo recenti studi, una delle dipendenze più insidiose del nuovo millennio è l’abuso sconsiderato di serie TV. Ormai sono sempre di più le persone che più o meno consapevolmente sono “addicted” a una qualsivoglia saga televisiva. Ci sono quelli che puntano su le serie in costume, come Downton Abbey o Game of Thrones, quelli che potrebbero uccidere pur di non perdersi l’ultima puntata di cult quali House of Cards o The Walking Dead, e gli appassionati del crime fedeli seguaci di How to Get Away with Murder e via dicendo. Poi ci sono i fan di The Big Bang Theory.
Il pubblico della serie TV che ha sdoganato il mondo dei nerd e dei geek è quanto di più variegato possa esistere. Dai i nerd, quelli veri, agli amanti delle sit-com, passando per coloro che sono affascinati dalla scienza, bisogna faticare per trovare qualcuno che non abbia mai visto almeno una puntata di The Big Bang Theory. Negli Stati Uniti, ci sono stati episodi seguiti da quindici milioni di telespettatori. Con questi numeri, è facile capire il perché la serie che come protagonisti Sheldon Cooper, Leonard Hofstadter, Howard Wolowitz, Rajesh Koothrappali e Penny sia giunta indenne all’undicesima stagione e a spegnere le dieci candeline. Già perché il 24 settembre del 2017, saranno passati dieci anni dalla messa in onda dell’episodio pilota della serie che, con buona approssimazione, ha rivoluzionato l’idea stessa di sit-com.
Grazie al geniale soggetto ideato e sviluppato da Chuck Lorre e Bill Prady, il grande pubblico ha conosciuto quel complesso ecosistema che sottende alla vita di un moderno nerd e di un geek contemporaneo. Dalla passione per i fumetti a quella per i computer, passando per i giochi di ruolo e le equazioni complesse, tutto questo e molto altro rappresenta il bagaglio culturale di questi personaggi che fino pochi anni fa erano considerati, con tutto il rispetto, degli sfigati di prima categoria. E invece oggi, grazie a Sheldon e compagni, il mondo intero ha scoperto che i nerd, così come i geek, sono dei fighi pazzeschi. Oggi se non annoveri fra i tuoi amici almeno un paio di nerd sei tu lo sfigato.
Provando a riassumere quelli che sono gli ingredienti del successo decennale di The Big Bang Theory, di certo non possiamo che iniziare dai personaggi. Un cast eccezionale, che vede attori che nel 2007 erano alla loro prima grande occasione televisiva, come Jim Parsons e Kunal Nayyar, e interpreti navigati come Kaley Cuoco e Johnny Galecki. Un mix perfetto che ha saputo raccogliere il consenso del pubblico, che non solo ha imparato ad amare questi strambi scienziati e la loro biondissima amica Penny, ma ha fatto di alcuni di loro dei veri e propri archetipi. Uno su tutti Sheldon Cooper, il personaggio che forse più degli altri è diventato l’emblema stesso della serie, permettendo all’attore Jim Parsons di vincere quattro Emmy e un Golden Globe.
E poi ci sono la scienza e la tecnologia declinate in ogni forma, rivoltate in ogni modo, con l’obiettivo ultimo di far ridere il pubblico. Non solo, ma grazie ai dialoghi irriverenti dallo humor pungente, nei quali fisica e matematica si mescolano alla vita quotidiana dei personaggi, teoremi, formule e leggi varie risultano meno indigeste anche per coloro che non hanno mai masticato questa roba. Non che adesso siamo diventati tutti degli apprendisti Einstein, ma almeno espressioni come “meccanica quantistica”, “logaritmo naturale” o “accelerazione gravitazionale” non suonano più come delle maledizioni.
Attualmente sembra che la serie goda di ottima salute, gli ascolti reggono nonostante le undici stagioni e il cast continua a riscuotere il consenso dei telespettatori. Cosa aspettarci per il futuro? Attualmente è stato realizzato uno spin-off che vede protagonista un giovanissimo Sheldon Cooper e la sua precoce anima nerd. Per il resto, non è dato sapere quali saranno le evoluzioni di questa serie TV che ha cambiato il modo stesso in cui il grande pubblico vede quelli che in passato erano topi da biblioteca e che ora sono fonte di ispirazione per molti. Dunque lunga vita a The Big Bang Theory, ai suoi fantastici interpreti e a quel mondo nerd che ha saputo farci sorridere come mai avremmo immaginato.